Allorchè ci incontrammo, cara Dalmastro, Della tua giovinezza, l'astro,Iniziava a ritirare, dal tuo viso, I raggi del suo smagliante sorriso, Ma serbavi ancor, bastante decor, Per sedurre la mia mente e il mio cuor. Ti conobbi ch'eri in età matura, Allorchè, i decori della figura, Iniziano, con nostr'acerbo dolore, A ridurre il loro magico splendore, Per lasciarci, in luogo della bellezza, Umiltà, senso, esperienze e saggezza: Un concerto di pregi illustri, Che, della giovinezza, non vale i lustri. Non ho avuto il diletto e l'ebbrezza, Di mirarti, nel fiore della giovinezza, Ma godevi ancora d'un fulgore, Che attizzava la vampa dell'amore. Mi rammento ancora, Che, talora,Mentre, con attenzione, Ascoltavo la lezione, La complicità del tuo abito, Lasciava agevole adito, Per la sua compiacente scollatura, Alla conturbante figura, Del tuo prospero seno,Che, pel suo contorno ameno, Io miravo con un diletto, Ch'istintivo uscia dal mio petto: Era il diletto del marinaro, Che, tra la foschia, scorge il faro, Che, con certezza, gl'indica il porto, Ove può trovar godimento e conforto. Il giovane scolaro, Non era ignaro, Che la sua innocente venerazione, Prendeva i colori della passione, Ma per tema di romper il manto, Dei suoi rapporti, ch'era un incanto, Zittiva, con rispetto, La voce del suo petto, E cercava altrove, Non importa ove,Di spegnere la sete d'amore, Ch'albergava, nel suo cuore. La tua cordiale riservatezza; La mia rispettosa timidezza, Imbrigliavano le istanze d'amore, A cui ambiva il nostro cuore; Per una conveniente pudicizia, Non cogliemmo l'ora propizia, Ch'allieta e diletta,Chi osa e chi non aspetta, E, per pudore e decenza, C'imponemmo digiuno e astinenza. Allorchè rievoco i tempi d'allora, Me ne rammarico ancora; Ci negammo, per ingenuo candore, Il piacer, che chiedea il nostro cuore; Abbiamo zittito anche le istanze, Che alliteranno le nostre ricordanze. Potevamo, io con amore e costanza, Allietar la tua triste vedovanza; E tu dilettarmi, Col calore delle tue carni, E spegnere la sete di diletto Ch'agognava il nostro petto,Ma purtroppo la vita è un agoneChe, nella sua varietà, si compone, Anche di rammarichi tardivi,Commisti a rimorsi punitivi. Ero giovane e inesperto; M'appagavo del concerto, Dei tuoi pensieri, Saggi e veritieri, Con cui, con ammirevol magistero, Educavi e istruivi il mio pensiero. Io navigo ancora, o mia cara, Del tempo, sull'onda amara: Consolo e decoro la mia vita, Oramai, del tutto, consunta e trita, Con la ricordanza, che colora Le tenebre della svanita aurora: Unica face e lenitiva risorsa, Della mia vita, ch'evade e si smorza. E tu, ove sei?In questi anni rei, Che t'ha serbato la sorte rea? Non ne ho nemmeno una pallida idea! Avevi un carattere, fier e virile, Che celava un cuore gentile; M'usasti cortesia e benevolenza; Per questo, ti serbo riconoscenza;Mi onorasti, con amore e stima, E io ti ricordo, con versi in rima. Che mi consenta il fato, iniquo e rio, Ch'il tuo nome viva accanto al mio, E, con caratteri, radiosi di gloria, Dei posteri, resti nella memoria. E' l'astratta landa, di noi morituri, Che, per rimanere imperituri, Nelle nostre visioni, a quell'urna, Incerta, impalpabile e notturna, Confidiamo, della nostra vitaLa ricordanza pietosa e inclita. I.R. (un genio assoluto)
POEMA 15 Me gustas cuando callas porque estás como ausente, y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca. Parece que los ojos se te hubieran volado y parece que un beso te cerrara la boca. Como todas las cosas están llenas de mi alma emerges de las cosas, llena del alma mía. Mariposa de sueño, te pareces a mi alma, y te pareces a la palabra melancolía. Me gustas cuando callas y estás como distante. Y estás como quejándote, mariposa en arrullo. Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza: déjame que me calle con el silencio tuyo. Déjame que te hable también con tu silencio claro como una lámpara, simple como un anillo. Eres como la noche, callada y constelada. Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo. Me gustas cuando callas porque estás como ausente. Distante y dolorosa como si hubieras muerto. Una palabra entonces, una sonrisa bastan. Y estoy alegre, alegre de que no sea cierto. P. N.
2 commenti:
Il problema sono i piatti nel mobile. Sei in un monolocale??
si, monolocale.
adesso però i piatti sono stati lavati, perche per cause di forza maggiore domani la casa deve essere vivibile.
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