domenica 30 novembre 2008

Foto 54: "Che maestro (coatto)"



Sottofondo consigliato: got my mojo working ---->


Ma che maestro che sono. Allora, vi spiego. La lampadina del mio ingresso si è fulminata. Quando arrivo a casa brancolo nel buio fino a trovare l'interruttore del soggiorno, del cesso o della cucina. E bestemmio, perchè considerati gli oggetti sparsi lungo il percorso la cosa si rivela pericolosa. Certo, potevo andare a comprare una nuova lampadina da Saturn, che dista appena 200 metri da casa mia e che ad ogni modo è sulla strada per andare alla fermata della metro. Ma anche no. Io sono pigro e ho delle trovate geniali, tipo questa. Vecchia lampada che avevo in cucina e che ho trasformato in un mini-lampadario a pedale. Quando entro appoggio il piedino sull'interruttore e tac, l'ingresso è illuminato. Ah che figata, mi da lo stesso gusto di quando andavo a suonare e schiacchiavo il pedale dell'overdrive. Che sensazione di potere.
Tra l'altro notare il tocco di classe subbburbana: pantaloni della tuta da rapper tamarro su puma burine. Chi ha buona memoria si ricorderà che in questa fase dell'anno attraverso il mio cupo momento coatto. Yo mensch, peace. Anzi: Yo mensch, frieden.

giovedì 27 novembre 2008

Foto 53: "Quelli che vincevano il sacchetto col pesce rosso alle feste de l'unità"



Sottofondo consigliato: Lucille ---->


Quelli che vincevano il sacchetto col pesce rosso alle feste de l'unità;
Quelli che sono cresciuti negli anni '80;
Quelli che il pesce buono lo mangiano solo a Cesenatico;
Quelli che amano il ballo, ma non la musica, o forse neanche quello;
Quelli che adesso fumo l'ultima paglia;
Quelli che ci vediamo stasera alla pista;
Quelli che tanto domani facciamo buco;
Quelli che Bologna puzza;
Quelli che sognano di prendere la patente;
Quelli che camminano sulla secante;
Quelli che il francese è una lingua superba;
Quelli che ormai è finita anche questa settimana;
Quelli che vincevano il sacchetto col pesce rosso alle feste de l'unità;
Quelli che il calcio.

mercoledì 19 novembre 2008

Foto 52: "(Pupazzo di) neve"



Sottofondo consigliato: flowers on the wall ---->


Ma che bello uscire dalla s-bahn e trovare la neve... Appena sceso alla stazione di Frankfurt-Griesheim faccio una foto. Ci sta. Era un gran freddo, ma di quel freddo secco e senza vento che piace a me (a me il vento piace un casino, ma solo in tarda primavera). Stavo andando da un mio collega per aiutarlo a fare il trasloco, e come al solito non avevo avuto voglia di cercare sulla mappa l'indirizzo di casa sua. Troppa fatica. Mi ricordavo per inerzia che bisognava scendere a Griesheim, tuto lì. Ovviamente per trovare casa sua ho dovuto girare per mezz'ora come un pirla. Ma è stato fico. Mi sono infilato per sbaglio nella parte vecchia di Griesheim, di cui nemmeno conoscevo l'esistenza. Uno scorcio di Germania talmente classico che sarebbe troppo scontato anche per una scatola di biscotti natalizi: poche macchine per strada, la neve che cade fitta ma lenta, le case in legno coi tetti spioventi inbiancati di neve, il tizio all'angolo che vendeva caldarroste, tante lucine di natale, odore di neve e cannella. Per una volta sono stato contento di essermi perso, ho rallentato il passo e sono andato a camminare in mezzo alla strada, deserta, a lasciare le impronte sul manto di neve ancora intonso. Nel frattempo il mio cappotto nero diventava completamente bianco, sembravo una macchina parcheggiata sotto la neve. Ma io non ci facevo caso continuavo a camminare guardandomi le punte dei piedi; ero un pupazzo di neve autistico che girava senza meta in mezzo alla strada, rapito dall'atmosfera natalizia. Sennonché poi ho incontrato tre turchi sbronzi che mi hanno deriso.

martedì 18 novembre 2008

Foto 51: "Come eravamo, ovvero apologia del riciclaggio"



Sottofondo consigliato: 1979 ---->


Ho deciso di fare come i pezzenti e gli scrittori di serie B. Mi cito da solo. Ho voglia di riportare un post del mio vecchio blog deprimente, un post di circa un anno fa. Ma per rendere la cosa meno scontata, posto una foto diversa.

"Oggi sono salito sull'11/A.
Non lo facevo da maggio del 2001, prima della maturità.
Mi ha fatto strano.
La linea è cambiata, arriva fino a bagnile ma passa pure per casa mia.
Gli interni sono belli, verdi e grigi, con la radio in sottofondo e pure la televisioncina.
Alcune cose mi hanno catapultato nel passato, intatte come una volta: il vecchio con la faccia stupida e il cappellino, il cinquantenne (che ormai è sessantenne) con le scarpe da ginnastica tarocche e dai colori improponibili, la sensazione di desolazione, lo scendere direttamente sul campo arato, e sentirsi contadini dentro.
Nota di prestigio: alla radio, mentre l'11/a viaggiava tra l'autostrada e calabrina, davano 1979 degli smashing pumpkins. Se non la conoscete non capite un cazzo di musica, quindi potete tornarvene ad avril lavigne e linkin park."

1979, smashing pumpkins, sono fedele alla linea (la linea non c´é - per capire questa citazione occorre una sconfinata erudizione musicale).

lunedì 17 novembre 2008

Foto 50: "Capodanno metafisico"



Sottofondo consigliato: 1979 ---->


Era la fine del 2003. Poco prima di capodanno ero passato per la strada giusta ma non me ne ero accorto. Ero in mezzo alla nebbia, ho tirato dritto. Ma dopo cinque anni ho faticosamente ritrovato quella strada, e mi ci sono fermato.
Penso che ci passeró il capodanno.
Certo, é un luogo mentale ed esistenziale, ma per me alcuni luoghi fisici hanno un valore esistenziale. Io mi affeziono ai posti, non alle persone. Io sono come i gatti, io sono come la Giulia. Quindi mi sa che a capodanno andró in quel luogo mentale-esistenziale, che si materializza fisicamente come parcheggio panoramico dalle parti di Cesena.
Da un certo punto di vista, odio il capodanno non meno di ferragosto. Da un altro, peró, mi fa meno paura. Primo, capodanno non é il mio compleanno. Secondo, a capodanno é freddo. Terzo, la romagna a capodanno é incredibilmente piú bella che a ferragosto. Anzi, se sto lontano dalle feste e se il clima é (molto) freddo e (molto) secco, il capodanno quasi mi piace. Anzi no, in queste condizioni mi piace proprio, oh.

mercoledì 12 novembre 2008

Foto 49: "Vecchia ossessione"



Sottofondo consigliato: dolcenera ---->


Purtroppo è successo di nuovo. Pensavo di essermi liberato di quella ossessione. E invece mi sbagliavo. Qualche giorno fa ho rivisto una tizia che non vedevo nè sentivo da tempo e sono stato catapultato nel dilemma che da un anno mi perseguita: ma la tizia di fronte a me sarà ingrassata o sarà incinta? Quella che ho incontrato qualche giorno fa è già la mia terza conoscente che negli ultimi 6 mesi mi si è parata davanti in condizioni dubbie. In quei casi ti trovi di fronte a un campo minato. Se pensi che sia incinta e le fai tanti auguri c'è caso che lei ti infami: no stronzo, sono solo ingrassata, vaffanculo. Se le fai notare che è ingrassata i casi sono due: o è davvero ingrassata, e allora ti becchi l'infamata per averglielo fatto presente; oppure è incinta, ma anche in questo caso ti becchi l'infamata per aver confuso il suo futuro pargolo con un ammasso di lardo. Certo, puoi stare zitto. Ma nel frattempo non riesci a non guardare la pancia con la coda dell'occhio, cercando di capire se il suo moroso ha sbagliato il salto della quaglia o se lei si è iscritta al campionato bavarese di birra&salsiccia. Lei ovviamente nota questa tua insistenza, fa finta di niente e col pensiero ti lancia ogni tipo di ingiuria.
Comunque, poi ho scoperto che le prime due tizie aspettavano un bambino. Ma la terza tizia rimane un mistero. Terza tizia, mi rivolgo a te, casomai passassi per questo blog: se sei incinta, auguri; se sei ingrassata non ti preoccupare, non si nota per niente.