Sottofondo consigliato: 1979 ---->
Era la fine del 2003. Poco prima di capodanno ero passato per la strada giusta ma non me ne ero accorto. Ero in mezzo alla nebbia, ho tirato dritto. Ma dopo cinque anni ho faticosamente ritrovato quella strada, e mi ci sono fermato.
Penso che ci passeró il capodanno.
Certo, é un luogo mentale ed esistenziale, ma per me alcuni luoghi fisici hanno un valore esistenziale. Io mi affeziono ai posti, non alle persone. Io sono come i gatti, io sono come la Giulia. Quindi mi sa che a capodanno andró in quel luogo mentale-esistenziale, che si materializza fisicamente come parcheggio panoramico dalle parti di Cesena.
Da un certo punto di vista, odio il capodanno non meno di ferragosto. Da un altro, peró, mi fa meno paura. Primo, capodanno non é il mio compleanno. Secondo, a capodanno é freddo. Terzo, la romagna a capodanno é incredibilmente piú bella che a ferragosto. Anzi, se sto lontano dalle feste e se il clima é (molto) freddo e (molto) secco, il capodanno quasi mi piace. Anzi no, in queste condizioni mi piace proprio, oh.
4 commenti:
E poi, non so a te, ma il rumore delle feste e dei fuochi d'artificio, quando tu sei così lontano ed isolato, danno a quella solitudine un sapore particolare.
Certi posti fanno una compagnia di cui le persone non saranno mai capaci.
davvero.
te bolognese sei la migliore.
ragazzi ma un sorriso ogni tanto non fa mai male..
Ma sia io che il filosofo, infatti, ogni tanto ridiamo.
Posta un commento